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Il nuovo The Batman va forte ma non troppo

Premesso per chi non ha ancora visto il film, io sono di quelli che sempre meglio prima il film, ci sono delle brevi spoilerate più avanti, ma nulla che vi faccia passare l’appetito in sala di proiezione. Fiumi di inchiostro, anzi, pardon, di bit sono stati digitalizzati per l’ultima rivisitazione del personaggio di Bob Kane e Bill Finger, diretta da Matt Reeves ma l’impressione che ci ha lasciato ieri sera non è stata certo di meraviglia e di entusiasmo. Un film brutto? No, ma l’ultima produzione dello storico personaggio cinematografico con Peter Craig come co-sceneggiatore non è uno di quei film da rivedere.

Cazzotti sotto l’acqua di Gotham city per Robert

Ci siamo andati tutti per quello, bisogna ammetterlo. L’eroe in pericolo, le prende e, senza paura di spoilerare qualcosa, le prende come mai visto prima, ma non si arriva davvero mai a quella tensione che può farci arrivare a temere, ma forse…

Robert Pattinson è il Batman perfetto per continuare la serie introdotta da Christopher Nolan, dove per la prima volta vediamo cosa c’è dietro la maschera di un eroe non più intoccabile, anzi sempre sull’orlo dell’annientamento. Ed in questo Pattinson, nelle scene da Bruce Wayne, con il suo corpo esile e il colorito a tratti cadaverico, giustificabile a causa delle continue notti insonni per proteggere i cittadini della versione a fumetto della Grande mela, è colpito oltre che da un incessante pioggia battente, anche da una caterva di non meglio definiti oggetti contundenti, ma soprattutto tanto ma tanto piombo, di fronte ai quali può difendersi oltre che con la sua armatura antiproiettile solo con altrettanti cazzotti.

Le risse sparse qua e là per far salire la tensione durante i 180 minuti suonati, deformano l’esile Pattinson nel suo travestimento del super eroe in un Mickey Rourke dei bei tempi di Sin City. E qui, se di interpretazione si può parlare l’attore di Twilight è impeccabile. Ma nei momenti, pochi a dir la verità, in cui torna nei panni del milionario e benestante Bruce l’interpretazione vuoi per le atmosfere cupe, l’esilità dei dialoghi, lo scarso approfondimento sulla storia del personaggio ci consegna un personaggio piatto, un’espressività bloccata che non culmina mai davvero in qualcosa di memorabile. Ma spostiamoci un po’ sullo sfondo del film e andiamo a veder cosa ci lasciano musiche e co-protagonisti.

Non solo BOOM! e BANG!, Ma anche tanta buona musica rock

Per la composizione delle musiche Reevs si è affidato al talento di Giacchino (Spiderman, Mission Impossible tra gli altri). Quello che c’è da aspettarsi sono tante scene di serissimo noir e atmosfere oltre che piovose (sempre, sempre pioggia) anche a tinte fosche, in cui da ogni ombra sembra poter sbucare il temuto pipistrello. L’atmosfera di dissolutezza e corruzione in cui è caduta Gotham è perfettamente resa dai pezzi di stacco sulle albe che si alzano dopo notti d’inferno sulle note di “Something in the Way” il glorioso pezzo rock anni Novanta dei Nirvana. Forse, più della suspence creata dalle mazzate, l’unica cosa nel film a dare davvero i brividi.

Non pervenuto invece il Bruce Wayne delle feste e donnaioilo. Forse troppo umanamente provato dalle notti di ronda per tenere pulite le strade della città e dal risolvere difficili indovinelli da detective (su cui, ahimè, per la traduzione italiana ci sarebbe da stendere un velo pietoso “continua mente”). Quando poi entra in scena, l’unica che potrebbe prospettare una fuitina per il nostro bel tenebroso (spoiler) si rivela invece la solita compagna di avventure del pipistrello. Niente lacrime e niente momenti di bollicine e champagne per i due innamorati, cosa che per chi si aspetta scene appassionate alla James Bond potrebbe andare un po’ di traverso.

Riguardo alla Catwoman (Zoe Kraviz) molto lontana dal personaggio dei fumenti è l’unica che ci offre un’evoluzione e un po’ di spessore emotivo nel corso delle ben 3 ore di film. Dove la scopriamo prima leggera barista di un club notturno, poi compagna alla ricerca della sua amante perduta, e infine ladra senza scrupoli che cerca un nuovo destino al di là delle cupe mura di Gotham.

Cattivi non pervenuti

Il killer dell’Enigmista si presenta con maschera e tessuti in pelle e sembra venir fuori da un costume sbagliato di carnevale, più che rappresentare la minaccia numero uno alla tranquillità della città di Gotham, quindi niente brividi, solo un po’ di patetismo. Sentimento che cresce nel momento in cui si rivela il volto del fragile Paul Dano, che non sembra davvero capace di andare in giro a sfondare e scocciare cervelli in giro per Gotham, ma che risulta certamente azzeccato come destinatario di un referto psichiatrico.

Le radici del male però a Gotham, si espandono a una grande teoria del complotto su tutte le fondamenta della città portandoci indietro nel tempo alla morte di mala maniera anche dei genitori di Bruce. E su questo (almeno) non ci piove, la fedeltà al fumetto è massima, anche se si avvicina molto all’idea populista del magna-magna di politici e uomini di potere, contro cui Bruce nei suoi panni da pipistrello si logora contro forze al di là dell’immaginazione e della forza del singolo, ma questa storia già la conosci…

Insomma, se lo spirito è quello di trovarsi davanti ad un film da oscar o restare affascinati da un format totalmente nuovo, non andate a vedere il nuovo The Batman, ma se amate scazzottate ed effetti speciali sul grande schermo perché no, mettetelo in watching list.

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